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Gay & Bisex

il cazzone di Flavio


di santoBEVITORE
24.10.2011    |    35.229    |    13 9.7
"Non farlo" Flavio aveva bisogno di una bella scopata e io volevo dargliela..."
io e Flavio chattavamo da anni.
ci eravamo conosciuti su un canale misto, lui con il nick giovanniVERGA e io con il mio solito.
avevamo scherzato un po' fra doppisensi e allusioni erotico / letterarie.
quando gli dissi che se mi sarebbe piaciuto togliermi una Malavoglia assaggiando la VERGA di giovanni rispose con una serie di faccine sorridenti e un'affermazione lapidaria: mi dispiace, sono etero, al massimo te lo faccio toccare se mi porti una tettona che mi fa una spagnola".
non disponendo (e non desiderando proprio dividere la preda) di tettone disinibite da presentargli stabilimmo di essere amici senza contatti fisici.
e lo siamo stati.
per 2 anni.
ci siamo sentiti regolarmente su messenger, ci siamo raccontati le gioie e le rogne, lui mi parlava di sua moglie e delle bambine, io gli parlavo dei miei battuage e dei cruising.
ci siamo fatto forza quando serviva e ci siamo rallegrati quando ce lo meritavamo.
tutto senza mai incontrarci.
c'eravamo visti in cam, certo, ma senza mai abbassare l'inquadratura e senza nemmeno indugiare sugli aspetti sessuali. sapevo che era un bel ragazzo... ma in qualche modo al fatto che avesse un bell'uccello non ci pensavo più.
quando gli dissi che avevo delle compresse di Levitra da vendere si mostrò subito curioso.
voleva sapere quanto durava, quali erano le controindicazioni, quanto costava... insomma per farla breve ne voleva una scatola e decidemmo che sarebbe stata l'occasione per incontrarci.
appuntamento alle 19 nei pressi dell'uscita della superstrada, in una sera di novembre.
pioveva ed era buio... erano le 19:15 e ancora non s'era visto.
stavo per andarmene quando vidi affiancarsi alla mia auto un suv enorme, con Flavio alla guida.
"scusa il ritardo... con questa cazzo di pioggia si viaggia malissimo... senti non restiamo qui... conosci un posto tranquillo?"
fu così che parcheggiai la mia auto, salii sul suv e lo portai li vicino, nei pressi di un cantiere abbandonato.
gli detti la scatola, mi dette il denaro, tutto liscio, tutto tranquillo.
"che posto è questo?" mi chiese.
"qui è dove vengo la sera quando incontro qualcuno nella zona industriale...."
Flavio sgranò gli occhi e si schiuse in un immenso sorriso.
"vuoi dire che è qui che vieni a far pompini??? a farti sbattere? non ci posso credere... non hai paura che ti veda qualcuno?"
"E' un posto molto tranquillo... solo un paio di volte ho trovato dei guardoni e sono stati tranquilli al loro posto... e poi, personalmente, se si avvicina qualcuno con il cazzo in mano non mi sembra un problema"
fece una strana espressione, non so se maliziosa... o del tutto innocente.
"vuoi dire che lo succhieresti a chiunque? che non ti importa dov'è attaccato un uccello?"
"certo che no! ... ci sono delle persone... dei tipi di persona... che proprio non mi attirano... però so di essere una gran troia... e che a volte mi eccita più la situazione che la persona... e poi devo dirti la verità: quando vedo un maschio che ha bisogno di svuotarsi le palle sento il bisogno di accontentarlo"
Flavio guardò fuori dal finestrino.
la pioggia rigava i vetri e intorno alla macchina si stavano formando enormi pozzanghere.
parlò in modo quasi distratto, come se parlasse fra sé e sé.
"insomma sei proprio...." si passò la mano sulla patta dei pantaloni
"sei proprio... una troietta"
se fossimo stati in chat avrei riso. avremmo riso insieme.
ma si stava sfregando vistosamente i jeans. non era un'allucinazione, si accarezzava l'uccello.
non riuscivo a spiccicare parola.
"quand'ero ragazzino un amico mi fece una sega" disse.
"eravamo in campeggio, facevamo la lotta... e poi mi fece una sega. è stata l'unica volta che ho fatto qualcosa con un uomo"
dal tono della voce sembrava quasi che si scusasse perché non era in grado di soddisfarmi... ma la sua mano continuava a muoversi e il gonfiore sotto ai jeans raccontavano un'altra storia.
non dissi nulla. gli lasciai il tempo per risolversela da solo.
"il mio migliore amico è bisex... mi ha detto che nessuna donna sa fare i pompini come un frocio..."
è vero?"
fui lapidario "no"
nel suo sguardo lessi stupore e sgomento.
non so se la sua era una messinscena o se davvero era in vena di esperimenti, ma decisi di rincarare la dose:
"non credo sia possibile parlare di tutte le donne e di tutti i froci allo stesso modo. indubbiamente un maschio "conosce meglio" l'argomento, e sicuramente molte donne non sono brave... ma credo che la differenza la faccia il talento di chi ti succhia l'uccello. non conta il sesso di chi succhia, conta quanto ci sa fare"
evvai... in qualche modo avevo lanciato la sfida. e ora?
"senti... insomma... mi hai raccontato d'aver succhiato migliaia di cazzi, io ho provato solo con le donne e come sai mia moglie non ama molto i pompini... non ingoia nemmeno!... insomma..."
abbassò la cerniera e tirò fuori un cazzo enorme già barzotto "insomma me lo ciucci?"
allungai la mano e gli accarezzai l'asta. era davvero grosso. lungo, più largo alla radice, leggermente curvo a sinistra. chiuse gli occhi e trattenne il fiato.
mi abbassai su di lui e iniziai a leccargli la cappella in un lento bocchino.
abbassò il sedile e si mise disteso, con le mani dietro alla testa, come se dormisse.
più induriva più cresceva, non sono mai andato in giro con il metro da sarta, ma sono sicuro che erano almeno 25 cm di minchia dura. lo pompavo cercando di prenderne il più possibile, ma la dimensione era tale da impedirmi di ingollarlo tutto.
leccavo le palle, poi tornavo alla cappella, lo affondavo in gola, lo ripulivo, di nuovo in gola.
"accidenti... è davvero enorme" non riuscii a trattenermi dal dirglielo.
"lo so, pensa che la mia donna non si fa nemmeno inculare, di solito le sborro sulle tette"
che razza di donna si trova nel letto un uccello magnifico come quello e non ne gode appieno?, pensai.
"Flavio... lasciami fare..."
appoggiai un preservativo sulla sua cappella e lo srotolai con la bocca, mi bagnai il culo con la saliva e mi misi sopra di lui, a smorzacandela.
sentii la cappella spingere sul buchino, feci un paio di tantativi va era davvero troppo grosso.
"lasciamo perdere dai... ho paura di farti male"
era una questione di orgoglio, oltre che di arrapamento.
"aspetta..."
trovai nel cruscotto una bustina di gel lubrificante, messa li per ogni occasione.
ricoprii quel magnifico uccello di crema, e feci altrettanto con il culo.
tornai ad appoggiarmi sopra di lui.
con piccoli movimenti elastici infilavo e sfilavo la punta della cappella dal mio sfintere... aspettando una naturale dilatazione.... poi una spinta più decisa... e la cappella era dentro. un piccolo bruciore, una pausa e poi un altro colpo... e un altro... e un altro... e mi ritrovai seduto sul suo ventre, con il suo fantastico cazzone tutto dentro di me.
Flavio era immobile. ammutolito. con gli occhi chiusi.
"se non ti piace lo tolgo"
"no.... non farlo... è che... non sono abitato, tutto dentro così... con un uomo!!!... ma non toglierlo... non farlo"
Flavio aveva bisogno di una bella scopata e io volevo dargliela.
cominciai ad alzare e abbassare il bacino, per accoglierlo sempre meglio dentro di me... ballavo su quel bastone di acciaio e mi sentivo aprire le viscere, senza sosta.
finalmente prese l'iniziativa.
"ti voglio a pecora"
detto - fatto.
mi misi a 4 zampe e lo sentii scivolare dentro di me... come un missile.
che bello Flavio quando si da da fare!
mi scopava con vigore, alternando momenti più lenti e delicati a colpi forti e rapidi.
godevo. godevo e gemevo.
"si si si... ancora"
mi ha sbattuto così per 10 minuti buoni, senza una parola, poi:
"girati... ti voglio sborrare in gola"
mi voltai e gli tolsi il profilattico... e via... fra le labbra.
non durà molto, la scopata l'aveva portato vicino al limite... e dopo pochi secondi sentii la gola pervasa dai flutti densi si sborra.
bevvi tutto e lo leccai a lungo per ripulirlo, fino a che non perse vigore.
anche da moscio restava un cazzo davvero grosso!
mi riportà alla mia macchina senza dire nulla... ma al momento di salutarci disse
"non so gli altri uomini... ma ti garantisco che nessuna donna mi ha mai fatto godere come hai fatto tu"
sono abbastanza grande e svezzato da sapere che certe cose si dicono... e basta.
si dicono anche perché si pensano, ma più spesso si dicono perché si pensa che siano la cosa giusta da dire, che sia quello che gli altri vogliano sentirsi dire.
non so se con le donne ha mai goduto così... ma so per certo che di cazzi come il suo ne ho visti davvero pochi!































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